Sia, Metta: L’avvocato lo pago io. L’ennesima balla d’Er Patacca
[LA REPLICA] Stizzito per il nostro pezzo sulle consulenze, Franco Metta ci risponde (solo due giorni fa scriveva di non leggerci). Metta, denominato Er Patacca per la propensione alla menzogna, spiega che Da indagato , come tutti, ha diritto a nominarsi un avvocato di fiducia. Io ho nominato Paola Tortorella, che è la mia compagna””.
“”Il Comune, il Consorzio, la SIA non c’entrano nulla. Ogni persona – aggiunge- ha diritto di scegliersi l’avvocato che preferisce. Io da cittadino / indagato / prossimamente assolto / ho esercitato il mio diritto. Il mio avvocato LO SCELGO IO E LO PAGO IO. Sarà vero? Neanche per sogno.
Il primo cittadino è stato coinvolto in una inchiesta giudiziaria, con annesso avviso di garanzia, per la illecita gestione degli impianti della società in house, su impulso delle relazioni del nucleo Noe dei carabinieri, che hanno evidenziato criticità segnalate alla Procura della repubblica in ordine alle condotte di Metta e di altre tre persone (compreso il nuovo direttore generale Michele Centola). I legali a cui sono stati affidati gli incarichi sono Claudio Venditti, del foro di Lucera, e Paola Tortorella, compagna dell’attuale sindaco che l’ha scelta come avvocato di fiducia e alla quale, ad assoluzione infallibilmente avvenuta, il Consorzio dovrà corrispondere l’importo della parcella. E guarda caso la delibera del Consorzio è sparita dalla rete.
Dunque, chi pagherà la parcella della compagna di Metta? Il Consorzio, se vincerà , e dunque soldi pubblici per la compagna di Metta. Come è sempre successo per tutti gli amministratori.
Nomina di fiducia? Certo. Quando Antonio Giannatempo ha scelto come portavoce il figlio del consigliere comunale Domenico Carbone, anche questo come incarico di fiducia, Metta ringhiava: Nello staff del Sindaco, da sempre, c’è la figura che dovrebbe essere addetta alla comunicazione. Loro (riferito al centrodestra, ndr) lo scelgono con il certificato di nascita e per fargli fare attività medioevali. Er Patacca ci piazza la compagna, che prenderà soldi pubblici con l’assoluzione del suo assistito: ma Lui può.